Protezione preventiva (chiusure dichiarate o mascherate)

Prima di una colluttazione occorre attivare la Protezione Preventiva, essa è costituita da una serie di fattori che passano attraverso l’attivazione dei nostri sensi. La vista, l’udito e talvolta anche l’olfatto sono i primi che ci devono mettere “in guardia”; l’ascolto di uno strano rumore, inaspettato, non consono alla situazione deve necessariamente attivare la nostra attenzione; guardarsi intorno, ascoltare con attenzione, percepire eventuali odori è fondamentale per anticipare il pericolo, infatti, per il buon esito di un’azione difensiva, può bastare anche meno di un secondo.

Immaginiamo questa situazione:
Sto camminando in una strada abbastanza buia, sono assolutamente tranquillo e ascolto la mia musica preferita con le cuffie, mentre cammino sono concentrato a leggere e inviare messaggi sms dal mio telefonino. In una situazione del genere avrò pochissime probabilità di scorgere eventuali malintenzionati e se qualcuno dovesse decidere di prendermi alle spalle me ne accorgerei solo dopo che lo ha già fatto.
Quello che sto cercando di spiegare è di considerare che la nostra società non ci consente, purtroppo, un atteggiamento così rilassato e sopra le righe, viviamo in un contesto dove sempre più persone hanno difficoltà a garantirsi quel minimo di sostegno economico per la sopravvivenze e spesso decidono di delinquere derubando le persone comuni, inoltre non mancano aggressioni a sfondo sessuale, dove chiaramente oggetto di ciò sono sempre le donne, senza dimenticarci dei pazzi, degli ubriachi, dei ragazzi così detti “per bene” che per avere nuovi stimoli in una giornata “piatta” decidono, ovviamente in branco, di aggredire, seviziare o uccidere il malcapitato di turno.
Insomma non voglio assolutamente creare in voi la “fobia della strada buia”, ma è evidente che analizzare il contesto in cui ci troviamo, valutare le vie di fuga, le uscite di sicurezza di un locale buio e angusto, affidarci alla nostra sensazione intuitiva talvolta può essere assolutamente determinante per la nostra salvezza, del resto la valutazione di un contesto non richiede un’ora di sopralluogo ma spesso occorrono solo pochissimi secondi. Ciò di cui abbiamo parlato non è altro che la percezione o l’insieme delle percezioni che grazie ai nostri sensi riusciamo a captare, quindi il mio primo consiglio è: <<fidatevi della vostra percezione>>.
Una volta scorto il “pericolo” con quel minimo di anticipo, mentre il nostro corpo si pone in “guardia dichiarata o mascherata” occorre eseguire una valutazione potenziale, ovvero in poche frazioni di secondi occorre capire e valutare il “pericolo” e ciò che lo circonda, capire con precisione l’entità del “pericolo” e di fondamentale importanza, per esempio occorre subito valutare le caratteristiche fisiche dell’aggressore: è alto, magro, grasso, muscoloso, armato, ubriaco, sotto effetto di sostanze stupefacenti, da solo, con uno o più complici ecc. , bisogna velocemente scorgere i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Intuire se è veloce o lento, se è se è forte o debole, se è calmo o nervoso, può essere determinante per la buona riuscita della nostra difesa aggressiva.
Valutato il nostro diretto aggressore occorre velocemente capire se il contesto in cui ci troviamo ci può in qualche modo aiutare, scorgere le vie di fuga, gli attrezzi che possiamo utilizzare a nostro vantaggio. Tutto in qualche modo ci può servire, addirittura, se sono in un deserto circondato dal nulla, posso usare la sabbia per lanciarla negli occhi del mio aggressore e sfruttando la sua reazione istintiva consistente nel tirare indietro la testa e chiudere gli occhi per un istante, lo colpisco con tutta la forza e con precisione ai genitali e scappo a tutta birra.
Quindi la protezione preventiva consiste in tre fasi:

  1. VALUTAZIONE POTENZIALE del contesto in cui ci troviamo ancora prima che il pericolo si manifesti;
  2. VALUTAZIONE POTENZIALE del pericolo una volta che si è manifestato;
  3. CHIUSURA/GUARDIA dichiarata o mascherata.