Perchè il duro e il forte…perdono

Gli stimoli esterni, qualsiasi essi siano, generano sempre una risposta.

Questa può essere:

  1. opposta e nel verso contrario allo stimolo ricevuto oppure
  2. di adattamento.

La prima azione-reazione basata sull’opposizione eseguita contro lo stimolo ricevuto, sembrerebbe la più istintiva…, forse… fa parte della nostra natura, reagire in opposizione, contrastare.

Da qui nascono molte Arti Marziali e tecniche di combattimento che gestiscono l’attacco parando e sferrando in un secondo tempo un contrattacco. Questo genere di logica è da me definita “elementare” e va assolutamente in contrasto con i principi sanciti dal Taoismo, quindi, anche se è la più istintiva, va dominata ed evoluta, ovviamente, se si vuoi diventare un vero combattente.

Mi rendo sempre più conto che all’inizio della pratica dell’ Infinity Martial System (IMS), gli allievi si comportano in modo istintivo opponendosi ad ogni sorta di stimolo, se spinti spingono, se tirati tirano, se colpiti parano colpendo l’arto di chi attacca, ecc., questa “reazione semplice/elementare” risulta funzionale solo quando si verificano queste due circostanze insieme, ovvero quando l’aggressore è:

a) meno forte

b) non è dotato di “reazioni evolute”, cioè non è in grado a sua volta di cedere e di adattarsi.

Detto questo si può asserire che:

  1. se l’ aggressore è più forte, cercare di gestirlo in opposizione è praticamente impossibile, la sua forza dirompente unita alla sua collera non ci lascia scampo; opponendoci alle sue pressioni (colpi, trazioni, spinte) siamo completamente in balia perdendo totalmente il controllo di tutto (territorio e protezione degli organi vitali e sensibili).
  2. qualora il nostro aggressore non sia più forte, ma sia dotato di “reazioni evolute” ovvero sia in grado di cedere e di adattarsi alle “reazioni di opposizione“, saremo ugualmente in balia della sua fluidità e della sua capacità di utilizzare la nostra forza contro noi stessi.
  3. nel malaugurato caso in cui il nostro aggressore sia più forte e capace di cedere e di adattarsi, lascio a voi intuire come possa finire il nostro tentativo di opporci con forza alla sua aggressione.

Bisogna effettivamente dire che la maggior parte delle persone comuni non è  in grado di cedere e di adattarsi.  Quasi tutte le discipline “Marziali o che si professano tali, infatti, puntano la maggior parte della pratica sul rafforzamento del corpo, velocizzando i movimenti, rendendo scattante e poderoso l’intero sistema muscolare, trovando in questo modo più semplice confrontarsi sul piano fisico piuttosto che su quello tecnico e della sensibilità; prova ne è il fatto che la maggior parte delle arti si sono “involute” al punto tale da consentire i confronti fra avversari, solo rispettando rigorosamente oltre che delle regole, le categorie di peso e rientrando nella stessa categoria di sesso, in questo modo la forza fisica (forza massima, forza esplosiva, forza resistente) risulta essere il più possibile equilibrata tra i due competitori; è evidente quanto questa logica ritenga che l’elemento forza sia determinante per la vittoria!

In difesa personale asserire questo concetto equivale a dire ad una donna di 50 kg <<mi spiace, sei troppo debole, se il tuo aggressore è più grande e forte di te… (come è facile che sia) devi morire>>

MAESTRO FONDATORE
INFINITY MARTIAL SISTEM (IMS)
Giuseppe De Rosa